Stop alle bollette telefoniche a 28 giorni per legge.
Stop alle bollette telefoniche a 28 giorni per legge.
L’annuncio di qualche mese fa ora è diventato concreto con la proposta di legge depositata oggi alla Camera dalla deputata e vicepresidente gruppo Pd, Alessia Morani.
Il testo della proposta introduce l’obbligo della fatturazione dei servizi su base mensile; dispone un irrobustimento dei poteri di vigilanza da parte delle competenti Autorità; un aumento delle sanzioni da queste ultime comminabili e la restituzione delle somme indebitamente percepite da parte degli operatori in caso di violazione dell’obbligo di cadenza mensile.
Modifiche unilaterali contratti solo se “giustificato motivo obiettivo”.
Infine, la pdl limita “la possibilità di modificare, da parte delle aziende di comunicazione elettronica, in modo unilaterale le condizioni contrattuali”. Tali modifiche “saranno ammesse solo con un giustificato motivo obiettivo”.
Indennizzo ai consumatori
Non solo. La proposta prevede che l’operatore sanzionato debba pagare al consumatore interessato dalla illegittima fatturazione un “indennizzo forfettario, non inferiore ad euro 50”.
Questo, spiega la Morani, insieme alla stretta sulle sanzioni, sarà il vero “deterrente” perché considerando il numero dei contratti attivi “un rimborso forfettario non inferiore a 50 euro potrà scoraggiare rispetto ai comportamenti illeciti”.
La pdl ha ricevuto l’immediato plauso delle associazioni dei consumatori. Molto positivo, a detta dell’Unione Nazionale Consumatori, anche l’accoglimento di “una richiesta che facciamo da anni, ossia un aumento delle sanzioni comminabili dalle Authority”.
Inoltre, prosegue Dona, “è fondamentale che resti nel testo finale la previsione normativa di restituire le somme indebitamente percepite da parte degli operatori”. Nessuna “legge attualmente in vigore, infatti – conclude il presidente – prevede che i soldi siano automaticamente restituiti ai consumatori. Per riaverli, quindi, si aprirebbero contenziosi legali che, considerati i tempi della giustizia italiana, durerebbero anni”.