Il carbone vegetale è il prodotto della pirolisi (combustione ad alta temperatura e con scarsa presenza di ossigeno) della legna di betulla, pioppo, salice e tiglio, ed essendo poroso è in grado di intrappolare nei propri pori nutrienti come i lipidi, aiutando, così, ad abbassare il colesterolo, l’anidride carbonica ,riducendo così il meteorismo, ma anche i farmaci limitandone l’assorbimento; giunto nell’intestino il carbone non viene assorbito e trascina con sé verso l’esterno le sostanze intrappolate tramite le feci. Per avere tali effetti è opportuno che il carbone vegetale venga assunto almeno nella quantità di 1 g 30 minuti prima e dopo i pasti, concentrazione che troviamo solo negli integratori, invece i prodotti da forno al carbone vegetale contengono quantità di carbone talmente piccole da non avere nessuno di questi effetti, d’altronde questi prodotti poiché contengono lievito potrebbero accentuare i fastidi gastrointestinali (gonfiore addominale, stipsi etc.) anziché alleviarli.
Di fatto il carbone vegetale non può rientrare nella lista degli ingredienti di tali prodotti ma è considerato piuttosto un additivo, più precisamente un colorante che ritroviamo in etichetta con la sigla E153. Ci sono parerei discordanti sulla sua cancerogenicità, in quanto con la combustione della legna viene prodotto benzopirene che è cancerogeno, ma mentre l’FDA (Agenzia di Sicurezza Alimentare Statunitense) ne ha vietato l’utilizzo a scopo alimentare perché ritenuto cancerogeno, l’EFSA (Agenzia di Sicurezza Alimentare Europea) nel 2012 ha pubblicato un parere scientifico che scagiona il carbone vegetale. Per le quantità minime in cui viene assunto, sostiene l’EFSA, non ci sono rischi che il benzopirene, di per sé presente in dosi infinitesimali, possa avere effetti nocivi sulla nostra salute. Anche perché, continua EFSA, “si comporta come un inerte”: in sostanza non viene neanche assorbito dall’apparato gastro-intestinale”.
I prodotti da forno al carbone vegetale, quindi non danno alcun beneficio alla nostra salute ma hanno come unico effetto quello di alleggerire le nostre tasche, si pensi che il pane al carbone vegetale costa tra i 6-8 euro al kg contro i 3-4 euro al kg del pane derivante dal grano duro in quanto la farina al carbone costa circa 25 euro al kg.