La Villa Comunale di Nola e le mille storie che si potrebbero narrare
Ci sono luoghi che diventano “posti del cuore” perché ci sono impressi ricordi, sorrisi, emozioni che è complesso cancellare. Ognuno di noi ha il suo”posto del cuore” dove l’anima si libera e torna a vibrare. E diciamolo, i luoghi che sentiamo “nostri”sono tanti, c’è il luogo della vacanza, la città che abbiamo visitato con gli amici, il panorama che toglie il fiato e libera la mente carica di stress.
Per i nolani, tuttavia, c’è un comune denominatore. Nella classifica dei posti del cuore ci sarà sempre la Villa comunale. Perché il “polmone verde”della nostra città ha mille storie da raccontare. Quando da bambina mi chiedevano “Perché sei triste, ti va un gelato?” Io rispondevo:”Si, ma se vuoi farmi felice portami nella MIA villa”. La sentivo “MIA“con quel senso di possesso che è tipico dell’ età infantile. In effetti un po’ MIA e di tanti altri bambini lo è effettivamente. Si perché nella memoria di ciascuno è ancora impressa la vasca con i pesciolini, che era un po’ come la più grande attrazione di un luna park. E poi Supersantos bucati, corse disperate, gelati consumati con gli amichetti.
Vi era chi improvvisava la campana con i gessetti, chi canticchiava canzoni dei Gigli e chi scommetteva sulla Paranza più forte. Ognuno di noi se chiude gli occhi rivive con la stessa intensità le infinite emozioni che provammo da piccoli. E crescendo quel legame con la Villa non si fermava, anzi, si intensificava. Quanti primi baci scambiati sulle panchine, quante promesse “saremo insieme per sempre” con la tenerezza di quel primo amore che è difficile da archiviare. E ancora si potrebbe raccontare di tante “scappatelle”da scuola per sfuggire all’interrogazione oppure giornate post assemblea di istituto dedicate alle risate e alla buona compagnia. La domenica dei Gigli , di sera, entravi stanco per la maratona ti appisolavi tre secondi e poi tornavi al Vicolo Picciochi più attivo combattivo di prima. Nelle mattine di estate, con le scuole chiuse, guardavi bambini e adolescenti divertiti e gli anziani leggere il giornale e raccontarsi tutto, o forse, niente. C’era un piccolo mondo che quasi si distaccava dalla città e dai suoi problemi nella “nostra”amata Villa. Il rumore delle risate dei bambini lo avvertivi dal corso e sembrava coinvolgerti e mandar via qualunque amarezza. Oggi, invece, domina il silenzio e tanta nostalgia. Da anni , ormai, siamo privi del “nostro posto del cuore” è inevitabilmente ci manca un pezzo di noi. Quel pezzo che verrà ad incastrarsi,come in un puzzle, solo quando i cancelli riapriranno e il rumore delle risate dei bambini tornerà a pervadere completamente Nola. Perché allora ci saranno altri Supersantos bucati, forse qualche mointain bike in meno sostituta dal moderno hoverboard, altri mille primi amori, prime fughe da scuole, e fogli di giornale sfogliati di fretta per porre fine alla malinconia di qualche ruga in più sul viso. Mille altre storie devono poter essere scritte perché la Villa è “MIA,e “TUA”ma soprattutto “NOSTRA” appartiene a Nola, e alla sua gente , che aspetta e spera di respirare il suo verde.
A presto, posto del cuore