Novembre 21, 2024

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Taglio del nastro venerdì 8 marzo

Nola – Una delegazione della “La Rete delle grandi Macchine a spalla italiane” che comprende la Festa dei Gigli di Nola, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Varia di Palmi, i Candelieri di Sassari –  Patrimonio dell’umanità , parteciperà all’inaugurazione  della Mostra “Machines for Peace” che, dopo le tappe di Bethlehem e Praga, sarà esposta presso l’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado.

L’evento, che si inaugura l’8 marzo nella capitale serba, – afferma Patrizia Nardi, responsabile tecnico scientifico della Rete delle Grandi Macchine a Spalle Italiane – declinerà insieme al tema della Pace -che è il chiaro messaggio che le nostre Macchine portano nel mondo contro la tragedia urlata dalle macchine da guerra-  l’importanza del rispetto della parità di genere, che sola può garantire la crescita armoniosa e pacifica dell’umanità. Pace e parità di genere sono importanti obiettivi per l’UNESCO, così come per l’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo sostenibile”.

L’ evento si svolge con il patrocinio del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, l’ambasciata d’Italia a Belgrado, la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco.

Si tratta di un’ iniziativa che evidenzia lo straordinario valore delle nostre Feste – afferma Luca De Risi, presidente di Gramas -capaci di essere anche un importante messaggio di pace tra i popoli”

“Continua un percorso di emozioni e di messaggi dall’alto valore simbolico da parte delle nostre Feste – aggiunge Francesco De Falco, presidente della Fondazione Festa dei Gigli – . Dopo l’esperienza di Betlemme e di Praga, la Festa dei Gigli si dimostra, ancora una volta, il viatico di un potente messaggio di pace che trae fondamento nella sua capacità di unire da secoli intere comunità e generazioni in un solo abbraccio, di superare ogni conflitto in ragione del valore universale della fede e della tradizione”

“Ancora una volta la Festa dei Gigli protagonista insieme alle Feste consorelle di un evento a carattere internazionale – afferma Antonio D’Ascoli portavoce della comunità festiva – quella della Rete è sempre più un modello virtuoso di valorizzazione dei patrimoni immateriali, grazie a comunità vive, intraprendenti, gelosi custodi delle proprie tradizioni ma al tempo stesso dalla grande capacità di condivisione

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