Quando il Gruppo diventa Branco
Ad oggi sono innumerevoli i casi di cronaca che ci riportano a questi argomenti: un gruppo di ragazzini si uniscono per massacrarne un altro.Siamo animali sociali, unirci in gruppo non è di per sé qualcosa di negativo, anzi, l’unirsi è segno di civiltà.
Far parte di un gruppo è qualcosa di positivo. È importante per la crescita, per lo sviluppo, soprattutto per imparare le abilità sociali, imparare a confrontarsi con gli altri, imparare a comunicare, a interagire. Far parte di un gruppo, che sia familiare, di amicizie, di lavoro favorisce la la maturazione di un individuo.
Ma un gruppo può diventare negativo quando incomincia a chiudersi, ad escludere, quando esige regole severe per entrarvi a farne parte.
Per aderire al gruppo, l’individuo finisce con l’annullare la personalità cosciente in favore del predominio della personalità inconscia.
L’individuo finisce per dimenticarsi del proprio senso critico, della propria “indipendenza” pur di aderire a ciò che il gruppo propone arrivando in pochi istanti a conclusioni, perché per un gruppo non ci sono né dubbi né incertezze, quello che diventa di vitale importanza è “agire”. Inoltre l’appartenenza al gruppo garantisce una certa dose di deresponsabilizzazione: la responsabilità degli atti viene suddivisa tra i vari membri o comunque ci si può nascondere nel gruppo e arrivare a compiere gesti che da soli difficilmente si metterebbero in atto: il limite non è più individuale ma gruppale.
In questi casi il gruppo si è trasformato in branco.