Il disagio allo studio
Cari amici, scrivo questo messaggio un po’ come un appello.
Io ci provo, voi se volete potete condividerlo.
Sinceramente mi son stancato della disorganizzazione unica, di un servizio di trasporti, che aumenta ogni anno.
Sono stanco di vedere più di 30 persone in piedi in un autobus.
Sono stanco delle lotte continue per “conquistare” un posto e tornare a casa (senza lividi, se tutto va bene). Sapete che mi viene in questo momento? Un dialogo tra due anziani. Lo volete leggere? Eccolo qui:
– “Prendere l’autobus non è più come una volta!”
– “Eh infatti… una volta c’erano più autobus disponibili”
– “Una volta c’era l’organizzazione!”
Organizzazione… che bella parola!
È proprio l’organizzazione che manca.
Tutti la cercano ma nessuno la trova.
E perché? È così difficile organizzare le tratte degli autobus per garantire un servizio pulito e onesto a noi utenti (studenti e non) che paghiamo un servizio? È così difficile non inventare sempre scuse facendo scaricabarile sulla regione o su altri fantomatici enti?
Concludo con una frase di Giorgio Gaber che in questo momento mi rappresenta:”Io non mi sento italiano, ma per fortuna… per fortuna lo sono”.