Cellulari alla guida: cambio di rotta, sanzioni aumentate
Patente sospesa con effetto immediato per chi viene beccato alla guida con il cellulare. Ma anche multe e decurtazioni punti raddoppiate.
Chi viene fermato la prima volta ad usare il telefonino mentre è al volante potrà subire una sanzione che va dai 322 ai 1.294 euro, per i “recidivi”, invece, dalla seconda volta la sanzione raddoppia e va dai 644 ai 2.588 euro. Non solo.
La sospensione che di base sarà da uno a tre mesi passa dai 2 ai 6 mesi e i punti decurtati (5 la prima volta) diventano 10.
È questa la novità emersa grazie ad un emendamento al disegno di legge che modifica il codice della strada, all’esame della commissione trasporti alla Camera.
Un vero e proprio cambio di rotta che attua un giro di vite contro l’uso del cellulare al volante, rispetto alla all’indirizzo in precedenza adottato.
Il nuovo art. 173 del codice della strada
L’emendamento inserito nel testo del ddl modifica l’art. 173 del codice della strada rendendo dunque più dura la pena per chi guida usando il telefonino.
Secondo l’emendamento, chiunque violerà le disposizioni di cui all’art. 173, utilizzando il telefonino alla guida, sarà “soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 322 a 1294 euro”.
Si applicherà inoltre, “la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi”. Laddove lo stesso soggetto compia “un’ulteriore violazione nel corso di un biennio – sarà – soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 644 a 2588 euro e si applica la sanzione amministrativa accessoria della patente di guida da due a sei mesi”.
Si tratta di un emendamento nato dalla esigenza di “affrontare e risolvere l’odiosa e pericolosa abitudine degli italiani di usare il telefono cellulare alla guida”.
Il nuovo testo mira a segnare un cambio di rotta decisivo, rispetto alle blande e inefficaci disposizioni attualmente in vigore.
Sono “troppi i morti sulle strade a causa di distrazione alla guida – ha aggiunto il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, per cui – era doveroso e urgente un cambio di rotta”.
Ciclisti: divieto di sorpasso a meno di 1,5 metri
Accanto alle misure anti-telefonino, il provvedimento contiene altri interventi non meno importanti. In primis, l’obbligo per gli automobilisti di mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro e mezzo dai ciclisti in fase di sorpasso, ha spiegato lo stesso Nencini, riferendosi alla norma “salvaciclisti”, nonché quello di “dotarsi di seggiolini con dispositivi anti abbandono di bambini in auto, una proposta da tempo caldeggiata dal governo e che è stata largamente condivisa dal parlamento”. Sono troppe, infatti, ha concluso il viceministro, “le situazioni di pericolo per i bambini dimenticati in auto, spesso con conseguenze tragiche, che si stanno verificando negli ultimi tempi”.