L’incendio e la sua natura
L’incendio è il prodotto della rapida combinazione di tre elementi fondamentali: il combustibile, l’ossigeno e la temperatura necessaria per innescare il fenomeno. Il combustibile è rappresentato dal materiale vegetale (tronchi, rami, radici, erba) che in presenza di ossigeno e di una fonte di calore necessaria per raggiungere la “temperatura di accensione”, può dare origine ad un processo di ossidazione detto combustione, sintetizzato dallo schema chiamato Triangolo del fuoco
Gli incendi possono essere di quattro tipi:
- Gli incendi di superficie sono i più frequenti e si propagano con facilità. Distruggono la vegetazione all’altezza del terreno senza penetrare nel suolo o espandersi alle chiome degli alberi,
- Gli incendi di corona si propagano da una chioma all’altra indipendentemente da quelli di superficie. Si diffondono rapidamente e sono spesso difficilmente controllabili,
- Gli incendi sotterranei bruciano la componente vegetale accumulata nel suolo. Si verificano, di frequente, nei periodi di notevole siccità e nei suoli con un buon grado di porosità,
- Gli incendi di ceppaie si propagano a partire da ceppaie che possono continuare ad ardere per giorni. Sono più pericolosi di quanto possa apparire poiché difficili da localizzare e combattere.
La propagazione del fuoco è inversamente proporzionale al contenuto di acqua dei combustibili vegetali; il contenuto d’ acqua dipende: dalle precipitazioni (distribuzione delle piogge) per cui i pericoli derivano dalla siccità; dalla temperatura che riscalda il combustibile, dall’umidità atmosferica che influenza il contenuto di acqua nel combustibile e dal vento.
Il vento gioca un ruolo fondamentale poiché apporta grandi quantità di aria (ossigeno) per la combustione, essicca i materiali vegetali facendo evaporare l’acqua, trasporta i tizzoni ed impone la direzione e la velocità di avanzamento dell’incendio.
Martina Bosso
Foto dell’organizzazione di Ottaviano Diamo una mano (www.diamounamano.it)